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Ma quanto mi costi?

Con il lancio fissato per il prossimo settembre, GTA 5 è stato in sviluppo per oltre quattro anni, ma quanto costerà a Rockstar e soprattutto, quanto farà guadagnare al suo publisher?

Stando alle dichiarazioni di Rockstar e varie stime fatte dagli esperti del settore (ci sono esperti che valutano quanto costa produrre un gioco?) il precedente capitolo, GTA 4, ha raggiunto la ragguardevole cifra di 100 milioni di dollari (al cambio attutale sono circa 75 Milioni di Euro, azzampate!!!!).

Se la somma vi sembra elevata, allora non avete molta confidenza con il mondo delle previsioni (no, quelle meteo non contano), e sicuramente non conoscete quelle di un certo Arvind Bhatia di Sterne Agee, che stima in 137 Milioni di dollari il costo della produzione di Grand Theft Auto 5.

Il tipo è venuto a questa conclusione considerando 250 persone (circa) che lavorano sul gioco per quattro anni. Non solo, il dottorone ha calcolato anche che, con ogni probabilità, Rockstar riuscirà a far rientrare l'abnorme spesa superarando la soglia delle 18 milioni di copie vendute e quindi anche il record di vendite del Call of Duty di quest'anno (ma diciamo che questa la indovinavo anche io).

Prima di rimettere sotto carica la palla di vetro, Bhatia ha stimato che il gioco porterà nelle casse di Take-Two ben $ 193.600.000 di risultato operativo nel corso dell'anno fiscale in cui verrà rilasciato il gioco.

Missione compiuta, ma tutti gli altri?

Certamente Rockstar riuscirà a far rientrare le spese con questo GTA V che senza dubbio salirà molto in alto anche nella classifica dei giochi più venduti di sempre, ma nel settore sembra che il meccanismo stia per rompersi. La maggior parte dei giochi, anche quelli che non godono del clamore e dei conseguenti numeri in vendite riservati a serie come quella di GTA, raggiungono costi di sviluppo molto elevati ed una volta giunti sul mercato faticano a far rientrare i costi.

Richard Hilleman, il chief creative officer di EA, ha rivelato un dato davvero impressionante, che più di tutti dovrebbe far capire come mai il mercato tradizionale dei videogiochi è entrato in crisi: durante l'attuale generazione di console (quella di Xbox 360, PS3 e Wii, per intenderci), gli sviluppatori che si occupano di titoli tripla A sono diminuiti dell'80%. All'inizio del ciclo di vita delle suddette macchine da gioco, c'erano circa 125 studi in tutto il mondo impegnati a produrre videogiochi ad alto budget. A oggi il numero è sceso a 25 (si, da 125 a 25). Hilleman fa corrispondere questo crollo verticale al passaggio all'alta definizione, che ha portato ad un incredibile aumento dei costi per singolo progetto.

A tal proposito è molto interessante anche un articolo di Rob Fahey che potete leggere in lingua originale qui. L'autore dell'articolo si chiede se lo sviluppo dei titoli tripla A sia ancora sostenibile, con i publisher che tentano in tutti i modi di farli diventare profittevoli tramite stratagemmi che scavano solchi sempre più marcati con i videogiocatori (a voi piacciono i DLC a pagamento?).

Di fatto la maggior parte dei titoli tripla A non riesce a recuperare i soldi della produzione. Farli e lanciarli costa troppo, e alla fine sono pochissimi quelli che riescono a fare soldi o, quantomeno, a recuperare quelli spesi.

Il futuro dei videogiochi

Dove andremo a finiere quindi? Difficile a dirsi, ma il quadro rimane complicato e la nuova generazione di console, nella migliore delle ipotesi, lascerà le cose invariate o riuscirà a peggiorarle.

Finiremo quindi tutti a pulire la cacchina dei maiali giocando a Farmville su Facebook? Io non lo escluderei, ma una cosa è certa, le cose cambieranno perchè devono cambiare, e chi vivrà vedrà.

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